domenica 12 febbraio 2012

A scuola di responsabilità: incontro con Don Luigi Ciotti

Nella mattinata di mercoledì 8 febbraio presso l’ aula magna del liceo classico “P. Rossi” Don Luigi Ciotti ha incontrato gli studenti dell’ istituto, in occasione della settimana di lezioni alternative. Il fondatore di Libera ha preso spunto per il suo intervento da alcune provocazioni che gli sono state poste da tre alunne ed ha esordito in modo particolare, invitando gli ascoltatori a “cancellare” per qualche istante la parola “mafia” dalla loro mente, in modo da potersi guardare attorno e capire come il problema della legalità non riguardi solo certe regioni d’ Italia ma tutto il nostro paese. Animato da un trasporto indicibile, Don Luigi ha parlato per quasi due ore, è riuscito a catturare e mantenere l’ attenzione dei presenti  portando esempi concreti, come le storie di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rita Atria ma anche presentando con forza i principi alla base dello stato, quei valori che Libera vuole difendere. Giustizia e dignità umana: sono questi i punti fondanti della società civile, ma questi non possono esistere se non c’ è la responsabilità “spina dorsale del nostro paese”. Rispondendo alle domande Don Luigi si è soffermato soprattutto sul tema dell’ “educazione alla legalità democratica”, ha più volte ribadito che “la legalità è lo strumento, il mezzo per arrivare al fine, la giustizia” e ha insistito sul fatto che tutti noi cittadini, non possiamo chiedere allo stato di fare la sua parte nella lotta alla mafia se prima ognuno non riflette sulla propria condotta. Il suo intervento ha profondamente coinvolto i giovani ascoltatori per il suo taglio storico, pragmatico e sociale. Non è mancato però un momento in cui, sollecitato da una specifica domanda, Don Ciotti ha parlato anche del suo essere sacerdote e ha spiegato come questa vocazione possa coesistere con il suo impegno in Libera, associazione che si definisce “apartitica” e “anticonfessionale”: la sua vita cristiana infatti si arricchisce confrontandosi con quella di altre persone ebree, islamiche o atee, che lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni. Questa varietà è un valore aggiunto all’ interno Libera e dovrebbe essere sempre considerata tale: “Guardiamoci, che bello! In questa stanza siamo tanti e siamo tutti diversi!”, ha esclamato Don Luigi sorridente. A chi gli chiedeva qual è lo scopo delle varie iniziative che Libera promuove e coordina, Don Ciotti ha risposto che è certamente l’ educare noi stessi alla “nostra responsabilità” e il diffondere questi valori tramite l’ istruzione pubblica perché, come disse Antonio Caponnetto: “La mafia teme la scuola più della giustizia. L'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa”. Libera infatti, oltre a coordinare più di 1500 associazioni, porta avanti progetti in 4500 scuole d’ Italia ed è quindi in contatto con i giovani che, Don Ciotti ha precisato, prima di essere il futuro del nostro paese ne sono anzitutto il presente. Dopo un’ ampia parte dedicata  a questi temi, Don Luigi ha ricordato la sua esperienza all’ interno del “Gruppo Abele” (da lui stesso fondato nel 1965 a sostegno di persone in difficoltà a causa tossicodipendenze o disagi sociali) e ha sottolineato che le droghe e le nuove forme di dipendenze, come l’ uso smodato di internet o il gioco d’ azzardo, sono espressione di un malessere che non può e non deve essere sottovalutato.

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